Il processo di investimento, III puntata: la scelta delle asset class (prima parte)

Una delle prime fasi del processo di investimento, chiariti gli obiettivi e le relazioni tra rischio e rendimento, è la definizione dell’universo all’interno del quale scegliere gli strumenti finanziari e uno schema di riferimento per comprenderne le caratteristiche.

La definizione delle asset class è la metodologia più comunemente utilizzata per dare un ordine alla ricchissima gamma di strumenti finanziari che gli investitori, anche privati, hanno a disposizione grazie all’evoluzione avvenuta nel mondo della finanza ed in particolare del risparmio gestito.

Le caratteristiche che differenziano gli strumenti sui quali è possibile investire sono molteplici e permettono di raggrupparli secondo diverse logiche e punti di vista, a seconda degli obiettivi e delle metodologie di analisi ritenute più valide. Un elenco, pur non esaustivo, potrebbe comprendere ad esempio l’area geografica di riferimento, l’esposizione valutaria, la duration ed il rating (per i bond), le strategie operative (per i fondi), lo style (per le azioni), il settore e tanti altri aspetti più o meno significativi.

Le asset class sono degli insiemi di titoli che presentano caratteristiche omogenee e sono costruite per guidare le scelte di investimento o per rappresentare in maniera sintetica la composizione di portafoglio. Dal punto di vista operativo sono prevalentemente utilizzate nelle metodologie di selezione di tipo top down che, partendo da scelte generali, giungono per passi successivi alla scelta dei singoli strumenti.

Come detto, essendo molteplici i punti di vista e le caratteristiche distintive dei titoli, lo possono essere altrettanto le tipologie di asset class. Cionondimeno, almeno per le macro asset class più generali, come primo passo, si fa comunemente riferimento alla forma di finanziamento che l’investimento implica. Si distinguono, così, la classe azionaria, la classe obbligazionaria e quella monetaria, facendo riferimento rispettivamente al capitale di rischio, a quello di debito ed alla liquidità.

Questa distinzione pur ancora molto grossolana, mantiene un’importanza fondamentale poiché tipicamente gli strumenti delle diverse asset class così costruite si distinguono in maniera netta sia dal punto di vista del rischio che del rendimento, mostrando una strutturale bassa correlazione.

La classe monetaria si riferisce all’insieme di fondi, titoli, strumenti finanziari con caratteristiche di tipo monetario, cioè assimilabili ad impieghi a brevissimo termine, a basso rischio e ad alto grado di liquidabilità. Rappresenta la parte del portafoglio dedicata alla protezione del capitale e per questo motivo generalmente espressa nella valuta domestica. Il rendimento che assicura è molto contenuto ma costantemente positivo, caratteristica questa che assicura una bassissima correlazione con le altre componenti del portafoglio con i vantaggi magistralmente mostrati da Sharpe ormai nel secolo scorso.

Una classe concettualmente collegata a quella monetaria è l’obbligazionario, costituito da strumenti di debito, ovvero forme di prestiti che generano dei rendimenti periodici certi o comunque definiti a priori secondo regole più o meno complesse. Generalmente si considerano appartenenti a questa classe gli strumenti con vita residua superiore a 6 o 12 mesi, considerando quelli a più breve scadenza come assimilabili alla liquidità. Il profilo rischio-rendimento di questa asset class è moderato sebbene occorra tenere presente come titoli con durata finanziaria molto lunga o con standing creditizio di basso livello possano essere anche molto volatili.

La classe azionaria, infine,costituisce la componente dedicata al capitale di rischio, alla proprietà diretta delle attività economiche organizzate in forma societaria. Il rendimento è in estrema sintesi riconducibile agli utili presenti e futuri che le società cui fanno riferimento i titoli in portafoglio si stima possano generare. Essendo essi massimamente incerti l’azionario è tipicamente la classe di investimento a massimo rischio. Data la sua estrema eterogeneità è difficilmente quantificabile il rischio ed il potenziale di rendimento ad essa associato, sebbene nel lungo termine, e anche a costo di periodiche smentite dei fatti, si considera che possa assicurare livelli più elevati delle altre asset class da entrambi i punti di vista.

Quelle illustrate sono solo il primo passo della definizione delle asset class che, per essere efficaci e per sfruttare le opportunità offerte, come detto, dall’evoluzione dei prodotti, si deve spingere nel dettaglio cercando di far emergere la molteplicità delle fonti di rendimento solo genericamente riconducibili ad azionario-obbligazionario-monetario.

... continua

Enrico Bellino

Centro Studi FIDA